Poesie di Seamus Heaney
“Do credito alla poesia perché mi da questa possibilità. Le do credito, subito, in virtù di un verso che ho scritto di recente incoraggiando me stesso (e chiunque altro in ascolto) ad “avere le ali ai piedi contro il buon senso”. Ma le do credito, infine, perché la poesia può creare un ordine fedele all’impatto della realtà esterna e rispondente alle leggi interne del poeta […] Do credito alla poesia, in altre parole, perché è quello che è e per l’aiuto che dà, perché rende possibile una relazione fluida e ristoratrice tra il centro della mente e la sua circonferenza, tra il bambino che fissa meravigliato la parola “Stoccolma” sul quadrante della radio e l’uomo che affronta i volti che gli stanno di fronte a Stoccolma in questo momento di grande privilegio. Le do credito perché credito le è dovuto, nel nostro tempo come in ogni tempo, per la sua aderenza alla verità della vita, in ogni senso dell’espressione.
[…] Uno dei momenti più strazianti di tutta la storia di strazi dell’Irlanda del Nord fu quello in cui un pulmino carico di lavoratori che rientravano a casa, una sera del gennaio del 1976, venne fermato da un gruppo di uomini armati e mascherati, e tutti i passeggeri furono fatti scendere e, sotto la minaccia delle armi, fatti allineare lungo il ciglio della strada. Poi uno degli esecutori mascherati disse loro “Chi di voi è cattolico, si faccia avanti”. Il caso volle che in quel particolare gruppo di persone tutti, tranne uno, fossero protestanti. La sensazione deve essere stata che quegli uomini mascherati fossero paramilitari protestanti… Fu un momento terribile per quella persona, divisa tra paura e testimonianza; ma, alla fine, si decise a fare un passo avanti… invece di trovarsi una pistola puntata alla tempia, fu spinto via mentre gli uomini armati aprivano il fuoco su quelli che erano rimasti allineati. Quegli uomini armati, infatti, non erano terroristi protestanti ma, presumibilmente, membri dell’esercito provvisorio dell’IRA….
(Nobel Lecture, December 7, 1995)