E voi fate sonni tranquilli?
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Non sempre al mattino ci si alza col piede giusto, soprattutto se la notte ha risvegliato in noi sensazioni e paure nascoste. A chi di voi non capita di fare brutti sogni? Sogni ricorrenti, strane presenze, situazioni surreali? A me spesso!
Bene… iniziamo col ricordare il significato della parola “sógno” s. m. [lat. sŏmnium, der. di somnus «sonno»]. – 1. a. In senso ampio, ogni attività mentale, anche frammentaria, che si svolge durante il sonno; in senso più ristretto, e più com., l’attività (che si verifica generalmente nelle fasi di sonno REM) più o meno nitida e dettagliata, con una struttura narrativa più o meno coerente, con sensazioni prevalentemente visive e con eventuale partecipazione emotiva da parte del dormiente. (Treccani).
Ed è proprio quando siamo al calduccio nel nostro letto, che si risvegliano in noi tensioni che danno vita a veri e propri incubi. Come quella volta che sognai di cadere nel vuoto, o quando scappavo da qualcuno o qualcosa che mi inseguiva. A tal proposito, oggi vi propongo una poesia dal titolo “Dream” (Seamus Heaney – A Door into the Dark, 1969) che sono sicura vi farà rabbrividire.
Sogno (Una porta sul buio, 1969)
Con una falce
dalla testa forgiata a mano e pesante
io colpivo uno stelo
spesso come un palo del telegrafo.
Avevo le maniche rimboccate
e l’aria fresca mi ventilava le braccia
mentre affondavo la lama oscillante
e faticavo per svellerla.
Il colpo successivo
trovò la testa di un uomo sotto la falce.
Prima di risvegliarmi
udii l’acciaio bloccarsi
nell’osso della fronte.
(traduzione di Roberto Mussapi)
E voi? Fate sonni tranquilli?
Valentina Fera