Che cosa hanno in comune Seamus Heaney e Giacomo Leopardi?
Door into the Dark, pubblicata nel 1969, contiene un ‘intera sequenza di poesie riguardanti molteplici caratteristiche del paesaggio irlandese, Heaney ancora una volta mette al centro di tutto il luogo, sia quello “vissuto, illetterato e inconscio” sia quello “oppresso, letterato e conscio.” ( Seamus Heaney, Il Senso del Luogo in Attenzioni , Preoccupations- Prose Scelte 1968-1978, 1996, pp.153,154 )
“The Peninsula” è un esempio dei famosi luoghi della mente, essa è descritta come un rifugio al quale fare ricorso “When you have nothing more to say”. Accanto al cielo che è alto come su una pista da decollo, gli elementi della natura vengono personificati in quanto gli vengono attribuite caratteristiche umane: “At dusk, horizons drink down sea and hill,/”, il campo arato “swallows the whitewashed gable” , “Islands riding themselves out in the fog”. La fuga dal buio è rappresentata dal ricordare
…Now recall
the glazed foreshore and silhouetted log,
that rock where breakers shredded into rags,
the leggy birds stilted on their own legs[…]
E si guida di nuovo verso casa, con un nuovo insegnamento per decifrare ogni paesaggio: “things founded clean on their own/ shapes,/water and ground in their extremity”, come in “Lovers on Aran” della precedente raccolta, sono l’acqua e la terra a delineare e avvolgere l’ambiente circostante.
Tornando al titolo dell’articolo, cosa hanno in comune Heaney e Leopardi?
A nostro avviso, “Whinlands”, dedicata alle terre di ginestra, è un forte richiamo a La Ginestra o Il fiore del deserto di Giacomo Leopardi, scritta nel 1836 e pubblicata nell’edizione dei Canti nel 1843. Dei 317 versi, la prima cosa che attira la nostra attenzione è la citazione evangelica che viene riportata sotto il titolo. Le tenebre, ci ricordano subito il buio presente nel titolo dell’opera.
“E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce” (Giovanni, III, 19)
La poesia leopardiana inizia con il paesaggio desolato del Vesuvio, il poeta contempla la sua forza distruttiva e la presenza della ginestra che riesce a sopravvivere:
Qui sull’arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null’altro allegra arbor né fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. (v. 1-7)
[…]
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. (v. 34-37)
Heaney fin dai primi versi descrive questo fiore, che può fare uno o due germogli per tutto l’anno “but it’s in full blossom now”, l’indicazione temporale “ora” si riferisce alla primavera, periodo in cui essa è in piena fioritura. Come Leopardi, egli esalta la caratteristica che possiede questo fiore, quella di sopravvivere anche in condizioni ambientali poco favorevoli.
Put a match under
Whins, they go up of a sudden.
They make no flame in the sun
But a fierce heat tremor
Yet incineration like that
Only takes the thorn-
The tough sticks don’t burn,
Remain like bone, charred horn.
Le loro spine inceneriscono al sole, senza fare alcuna fiamma, ma gli spessi steli non bruciano e restano saldi come ossa, “dorate, frastagliate, agili, increspate, questa rachitica, asciutta ricchezza persiste sui colli, lungo i fossi di pietra, per letti di selce e campi di battaglia(”Seamus Heaney, Una Porta sul Buio, testo originale a fronte, tr. Roberto Mussapi, Le fenici Tascabili, Ugo Guanda Editore, 2006, p. 79.)
Il ricordo è il modo migliore per rievocare il passato ed è un grande aiuto per vivere il presente e guardare al futuro. Come i campi di ginestra, anche “The Plantation” situata“in that wood” diventa occasione per ricordare. Heaney afferma che ogni punto in quel bosco era un centro “Though you walked a straight line,/ it might be a circle you travelled/ with toadstools and stumps/ always repeating themselves ”. L’omphalos è l’ombelico che indica il centro del mondo, per il poeta è la fattoria di Mossbawn, ma in questo caso assume un nuovo significato e la piantagione diventa il centro di un altro mondo nel quale “Someone had always been there/ though always you where alone”.
Nell’ultima strofa che recita
You had to come back
To learn how to lose yourself,
To be pilot and stray- witch,
Hansel and Gretel in one.
ecco apparire due personaggi presi dalla fiaba dei fratelli Grimm, Hansel e Gretel. Ripercorrendola brevemente, questa è la storia di un povero falegname che rimasto vedovo con due figli, risposa un’altra donna. La matrigna non ama i due figliastri e propone al marito di abbandonarli nel bosco in modo da avere due bocche in meno da sfamare. Hansel, che aveva sentito tutto, porta con se dei sassolini che assicureranno a lui e alla sorella, Gretel, il ritorno a casa. La matrigna ci prova una seconda volta, e Hansel porta con se delle briciole, che malauguratamente vengono mangiate dagli uccellini del bosco. I due fratellini arrivano in una casa di marzapane, dove un’anziana signora, in realtà una strega, li accoglie e li fa mangiare in abbondanza, per poterli a sua volta mangiare. Ancora una volta l’astuto Hansel, intuisce l’inganno e con la complicità della sorella, la spinge nel forno. I due rientrano a casa con i tesori trovati nella casa, e potranno non soffrire più la fame.
Tornando ad Heaney, chi si avventurava nella piantagione tornava in qualche modo bambino, era contemporaneamente guida e disperso, strega cattiva, Hansel e Gretel.
di Valentina Fera
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